Progetto PANACEA: poligenerazione per efficientare la depurazione delle acque reflue

CATEGORIE:

Capofila del progetto è Grastim JV. Obiettivo è realizzare un sistema di poligenerazione alimentato con oli esausti e syngas per generare energia con un notevole risparmio economico.

ADV
image_pdfimage_print

Un sistema di poligenerazione alimentato con oli esausti e syngas‚ per generare energia con un notevole risparmio in termini economici e di consumi, all’insegna dell’economia circolare e della tutela dell’ambiente.

È quanto si propone di raggiungere “PANACEA”, il progetto di ricerca triennale patrocinato dal Ministero dello Sviluppo Economico e sviluppato da Grastim JV (che è capofila), Università degli Studi di Napoli Pathenope, Consiglio Nazionale delle Ricerche (DIITET), Proteg e Giotto Water.

“Il progetto PANACEA muove dall’esigenza di efficientare la depurazione delle acque reflue partendo da un approccio nuovo e virtuoso: valorizzare quanto oggi trattato come scarto. Il focus del progetto è infatti la trasformazione di oli vegetali esausti (OVE) e fanghi essiccati in risorsa energetica utile verde, per abbattere, da un lato, i costi della depurazione e dall’altro, le emissioni di inquinanti associate all’utilizzo di combustibili fossili convenzionali”, commenta Gianfranco Milani, Managing Director di Grastim, società specializzata in impianti per la produzione di energia attraverso la cogenerazione e la trigenerazione.

Di per sé la poligenerazione, che consiste nella generazione simultanea di differenti forme di energia (nel caso specifico: elettrica e termica), permette di ottenere, con minori consumi, un rendimento maggiore rispetto alla produzione separata delle singole energie. Il progetto Panacea vuole però fare un passo in più, potenziando i relativi benefici economici e ambientali.

Le attività di ricerca, avviate in questi giorni, sono rivolte alla progettazione di un innovativo dimostratore in grado di utilizzare oli esausti (che altrimenti necessiterebbero di un dedicato trattamento prima di essere smaltiti) e syngas (ottenuto da processi di trattamento delle acque reflue urbane) per alimentare un motore di stampo cogenerativo in assetto dual-fuel.

L’energia termica prodotta dal sistema potrà essere usata per l’essiccamento di fanghi negli impianti di depurazione, trasformandoli, tramite un successivo processo di gassificazione, in combustibile (syngas), abbattendone quindi gli onerosi costi di smaltimento.

L’energia elettrica prodotta coprirà invece una parte del fabbisogno energetico dei vari sotto-sistemi di processo. Dimensionando il cogeneratore per il carico termico, si avrà una produzione di energia elettrica superiore di circa l’80% rispetto a quella necessaria al funzionamento dell’essiccatore. Il surplus potrà essere utilizzato per contribuire al fabbisogno elettrico dell’impianto e quindi alla riduzione dei suoi consumi.

Il progetto affronta lo studio delle due principali tipologie di impianti di depurazione delle acque reflue: quelli con trattamento chimico-fisico e quelli a fanghi attivi, differenti sia per le caratteristiche dei fanghi prodotti che per i consumi energetici. Per quanto riguarda gli oli usati, si ricorrerà invece ad oli raccolti e filtrati. 

Successivamente si analizzerà il funzionamento di un motore cogenerativo dual-fuel (oli esausti e syngas) di media potenza.

 

ADV
×